Nuovo spot FaceID: creativo e geniale
Apple in quanto a comunicazione non è seconda a nessuno. E’ da poco online sul canale Youtube ufficiale di Apple. L’ultimo spot che Apple dedica alla sua ultima creatura, Iphone X, dura poco più di un minuto ed è la sintesi di creatività e genialità. In un minuto e otto secondi, il nuovo spot FaceID realizzato da Apple mostra, in modo divertente e originale, le potenzialità del Face ID iPhone X.
La funzionalità principale di Iphone X è, come noto, il suo potentissimo FaceID, ovvero la possibilità di sbloccare lo smartphone con un semplice sguardo. La complessa rivoluzionaria tecnologia è inserita nella camera frontale True Depth, nel notch dello smartphone posizionato nella parte superiore.
Il nuovo spot FaceID di Apple racconta di una ragazza e di un potere speciale che viene acquisito dopo aver sbloccato con il volto il proprio smartphone. La ragazza protagonista dello spot infatti scopre di poter fare lo stesso con qualsiasi lucchetto e non solo: barattoli, vetri e tanto altro. Musica e colori esplodono in un connubio trionfale , con la protagonista del video che apre qualsiasi cosa capiti “sotto il suo sguardo”.
Tutto si apre grazie allo sguardo, come se iPhone X riuscisse a conferire poteri speciali a chi lo utilizza. Lo spot è divertente, ironico e, fortemente, auto-ironico e invita l’utente a guardarlo fino in fondo, contornato da musiche particolarmente allegre ed energiche che catturano l’attenzione di chi guarda il video, che in poco più di un minuto, racconta la “magica funzione” di FaceID.
E’ solo l’ultimo dei tanti video pubblicitari che Apple ha dedicato al proprio smartphone arrivato ormai al suo decimo anno di attività . Il canale ufficiale YouTube Apple è ricco di filmati che celebrano le creature della Mela morsicata ma segnalano anche novità, curiosità. Da non dimenticare la “sezione” dedicata ai numerosi spot sulle caratteristiche principali dei prodotti Apple: un modo ironico, veloce e snello per raccontare le proprie creazioni con stile e professionalità.
